TESTIMONIANZE
Egr. Prof. Lombardi,
a distanza di due anni (5 febbraio 2004) dall’intervento Le scrivo queste poche righe per dimostrarLe tutta la mia gratitudine per avermi riportato ad una vita “normale”.
Dopo aver portato per ben 25 anni, le lenti a contatto rigide, a causa di un cheratocono bilaterale di grado avanzato e quindi non essendoci in questo caso altro mezzo di correzione della visione se non le lenti corneali stesse, il tutto aggravato dal fatto che il mio lavoro di medico di emergenza mi comporta turni lavorativi notturni, ho conosciuto Lei accettando di essere operato con la tecnica di Cheratotomia Radiale Asimmetrica.
Tale intervento ha fatto sì che mi liberassi dalla schiavitù delle lenti a contatto, con tutti i danni ulteriori alla cornea e i disturbi che esse mi arrecavano, consentendomi altresì di portare normali occhiali da vista per l’ulteriore correzione visiva.
Spero che questa lettera possa essere letta da chi come me vive il dramma del cheratocono e possa dargli fiducia per affidarsi alle Sue mani, con ciò autorizzandoLa alla pubblicazione nei modi e nelle forme che Lei vorrà (stampa, internet, ecc.)
Con gratitudine e affetto
Carmine Battista
Benevento, 5 febbraio 2006
Bassano, 14.06.00
Caro Dr. Lombardi,
sento l’esigenza di scriverti questa mia per esprimerti la mia solidarietà e stima per il tuo operato professionale.
Come tu ben sai, la mia storia è iniziata con la scoperta “casuale”, ad un controllo oculistico, di un cheratocono all’occhio sinistro ed un principio di cheratocono all’occhio destro, in una già preesistente miopia ed astigmatismo. La mia grande sorpresa è stata quella di non potere, in un’era tecnologicamente avanzata anche nel campo della ricerca in ambito oculistico, fare altro che subire eventualmente un trapianto di cornea per risolvere il problema, qualora non avessi più tollerato le lenti a contatto semirigide; ma come, mi dicevo, in una struttura ancora esistente e non “disfatta” perché non è possibile utilizzare in qualche modo quello che già c’è ed invece devo ricorrere a strutture eterologhe che saranno sì sicure, ma provengono sempre da personale donatore estraneo; tecniche come la cheratotomia, alla quale avevo istintivamente pensato, venivano sconsigliate, perché potevano indebolire la cornea ed aggravare il problema. Cosa che mi è stata confermata dallo stesso Prof. Rama, al quale mi ero rivolto, parlandomi di tecniche alternative, ma non risolutive della patologia in questione.
Per caso, grazie ad una mia paziente, ho scoperto l’ “esistenza” di un certo Dott. Lombardi, che in un articolo di giornale sembrava risolutore miracoloso del problema. Ammetto ancora oggi il mio scetticismo (e tu ne sai qualcosa viste le domande e i dubbi che ti ho subito proposto), quando ho avuto il mio primo contatto con te: mi sono dovuto invece ricredere dopo aver subito l’intervento da te illustratomi di cheratotomia asimmetrica. Intanto, la sparizione immediata di quel fastidiosissimo senso di protrusione corneale (che mi aveva tormentato non poco), come se l’occhio cadesse dall’orbita; e poi la possibilità di vedere in modo distinto e non più con quella deformazione curvilinea che caratterizzava prima il visus dell’occhio sinistro. E tutto ciò tenendomi la mia cornea e con intervento relativamente semplice e rapido! Con il secondo intervento ho migliorato ulteriormente la capacità visiva, residuando un leggero astigmatismo che tu, e questa volta anche tutti gli altri, mi insegni essere correggibile in maniera molto semplice.
Perciò io sento il dovere di ringraziarti ancora, esprimendo il mio pieno apprezzamento per il tuo operato e sentendomi a te vicino come medico che lotta per l’affermazione delle proprie giuste idee ed azioni
Sinceramente
MARCHETTO Dott. GIOVANNI
Gennaio 2016
Caro Prof. Lombardi,
(in realtà non so se lei sia in possesso di questo titolo, ma ai miei occhi, o meglio per i miei occhi, la cosa non ha la benché minima importanza, visto che in qualità di medico e, quindi di collega – con c rigorosamente minuscola – ritengo di avere i mezzi per affermare con ragionevole certezza che lei, a differenza di tanti, troppi accademici nostrani, questo titolo se lo è meritato a pieni voti sul campo) le scrivo per esprimerle tutta la mia gratitudine per quanto da lei fatto a più riprese per me.
Nel 2010 lei mi ha sottoposto ad un intervento di Mini ARK con Cross-linking Asimmetrico Selettivo Profondo per un problema di cheratocono bilaterale, ed alle 17.20 del 7/12/2010, come ebbe modo di dirmi, “grazie al Dott. Lombardi ho visto la Madonna”.
…Ovviamente, si trattava di un’immagine posta di fronte al tavolo operatorio, cionondimeno quella frase racchiudeva in sé qualcosa di miracoloso: dopo tanti anni finalmente potevo vedere distintamente i contorni di una figura!
Da allora, e di anni ne sono passati più di cinque, non c’è giorno della mia vita privata o professionale in cui non mi trovi nella necessità di ringraziarla per quanto da lei fatto.
In questi anni di frequentazione del suo studio ho avuto modo di cogliere il respiro internazionale del suo lavoro (quante volte nel suo studio in via Nazionale in una sala d’aspetto cosmopolita mi sono trovato ad essere l’unico italiano presente!), ma soprattutto ho potuto apprezzare la cifra umana che la contraddistingue: le chiacchierate nel suo ufficio hanno rappresentato un piacevole corollario agli accurati controlli ai quali il suo valente staff mi ha sottoposto.
Per quello che fa, e come lo fa, lei dovrebbe avere la massima visibilità e passare da un’intervista all’altra per spiegare che dal cheratocono si può uscire tornando ad una vita normale.
Invece, per la medicina ufficiale, quella per intenderci che dovrebbe indicarmi la strada per ben operare, lei non esiste, è un fantasma, o meglio un terrifico incubo da tenere, per motivi non propriamente nobili, segregato nelle tenebre più profonde.
Trovo profondamente ingiusto, per non dire immorale, che di lei e della sua tecnica operatoria si debba venire a conoscenza sfogliando per sbaglio le pagine di un quotidiano, come è avvenuto al sottoscritto, o attraverso il salvifico passaparola di chi ha avuto la fortuna di conoscerla.
Oggigiorno si fa un gran parlare di Medicina Basata sull’Evidenza (EBM), cioè di una medicina in cui la validazione di procedure e terapie è subordinata ai risultati clinici ottenuti.
Ebbene, caro Prof. Lombardi, i numeri sono dalla sua parte: la sua metodica ha percentuali di successo che i politologi non esiterebbero a definire “bulgare”!
Negare questa realtà, o peggio ancora nasconderla, non è corretto, anzi è immorale visto che costringe i pazienti affetti da cheratocono ad un ulteriore tributo di sofferenza.
Chiunque che, come me, si sia trovato nella condizione di decidere se sottoporsi alla sua metodica, sa perfettamente cosa intendo dire: decidere di sottoporsi ad un intervento chirurgico che per la medicina ufficiale non esiste, non è semplice e ciò espone gli interessati ad un carico d’ansia che travalica di gran lunga quello che può accompagnare un qualunque altro intervento.
Per questi motivi, oltre che per la gratitudine e stima che nutro nei suoi confronti, ho deciso di scriverle questa lettera, nella speranza che possa costituire un modesto contributo di chiarezza che permetta a chi è affetto da cheratocono di prendere con più serenità la decisione migliore.
Con stima Dott. Glauco Di Fonso
A Massimo Lombardi
Quando la pioggia ti bagna la faccia
ed il vento ti sfiora la guancia,
quando ti svegli, si aprono gli occhi
e vedi altro, non solo i ginocchi.
Quando ti trovi in un luogo assai bello
e leggi bene perfino un cartello
posto a distanza a dir poco abissale
senza per forza inforcare l’occhiale.
Quando i colori ritornan vivaci
e quel che vedevi non eran veraci,
le tue giornate diventan più belle
senza gli occhiali a toccarti la pelle.
Più non pensi al triste momento
in cui dottori senza talento,
dopo consulti infarciti di pianti,
ti prospettavan solo trapianti.
Volevan negli occhi inserirti strumenti,
metterci anelli, vetri, altre lenti,
ma solo perché, a lavoro ultimato,
il conto in banca sarebbe aumentato.
Se pensi che invece c’è un genio che cura
ciò che ad altri incute paura
dicendoti poi che puoi anche guarire
purchè si sappia come è meglio agire,
allora realizzi che non è fantasia
ed esiste davvero, senza ironia,
chi può mostrarti la corretta via
senza un briciolo d’ipocrisia.
Quindi ti affidi alle mani sicure
di chi ti spiega e ti dà tante cure
riuscendo infine, senza tormento,
a farti sorridere e tornare contento.
E allora ti accorgi di esser rinato
ringrazi di cuore chi ciò ti ha donato,
il Lombardi dottore e tutti i suoi vice
che riescon d’incanto a farti felice.
Or mi congedo da questo poetare
chè la mia mente non vuol più rimare
certo di dare a tanti speranza
con questa sincera testimonianza.
Arturo Raspini
.
Luca Bini
Ciao a tutti mi chiamo Luca Bini ed ho 29 anni. La mia storia con il cheratocono iniziò nel novembre del 2010 quando un giorno mentre stavo guidando, improvvisamente vidi in maniera molto distorta e sfocata, tanto da preoccuparmi molto, fino a che andando da un primo oculista mi diagnosticò la degenerazione marginale pellucida. Successivamente andando da altri dottori videro che non si trattava di quella patologia, ma di cheratocono.
Da lì incominciò il mio calvario e per 3 anni feci diverse visite specialistiche anche fuori dalla mia regione. Purtroppo però non mi davano nessuna speranza e mi dicevano sempre che l’unico rimedio in futuro sarebbe stato il trapianto, ma trovai per fortuna su internet come un fulmine a ciel sereno il dottor Massimo Lombardi.
Così dopo essere stato da lui ed aver avuto una buonissima impressione delle sue qualità sia come persona che di medico, in data 11 marzo 2014 venni operato di cheratocono su entrambi gli occhi e dopo quasi un anno gli devo veramente molto, in quanto mi ha ridato la gioia di vivere e non finirò mai di ringraziarlo. Prima dell’operazione vedevo pochissimo, 0.5 sul sinistro e 5 sul destro, e con gli occhiali la situazione non cambiava molto. Oggi invece senza occhiali ho 5 sul sinistro e 10 sul destro e con gli occhiali vedo 10 decimi da entrambi gli occhi e posso sperare in un ulteriore progressivo miglioramento nei prossimi due anni.
Mi sembra davvero incredibile tuttora se ci penso, è un vero miracolo della medicina, anzi mi correggo della sua medicina dato che è l’unico al mondo ad aver scoperto la cura. Invito quindi chi vedrà questo mio racconto di andargli a fare visita il prima possibile, solo così salverete le vostre cornee senza farvi il trapianto.
Cordiali saluti
Bini Luca
P.S. per info contattatemi pure tramite email: luka_85_@libero.it
Fabrizio Schiavi
Daniele Arata
Vice President
Seac Sub SpA
Tel: +39 0185 356301
Fax: +39 0185 356300
Email: danielearata@seacsub.com
Website: http://www.seacsub.com
Alessio Lella
Luca Esposito
Mi sono ritrovato nella situazione difficile di decidere di essere operato di lì a poco dato lo stato già molto avanzato in cui ero, dove c’era un unico dottore contro il parere di moltissimi altri, una procedura che solo lui mi aveva proposto …avevo molti dubbi e molta paura; anche se il Dott. Lombardi era stato disponibilissimo a rispondere a tutte le mie domande e a quelle dei miei genitori e darci spiegazioni comprensibili sulla malattia e sulla sua procedura, il parlare con persone che avevano già avuto l’operazione e avevano lasciato la loro testimonianza, sentire le loro storie differenti dalla mia ma molto simili nella malattia, mi ha dato sicuramente un po’ di coraggio in più nel prendere la mia decisione di sottopormi all’intervento. Quindi ringrazio anche la loro disponibilità e lascio il mio numero per chiunque si trovi a dover affrontare questa stessa situazione e ricambiare quella disponibilità ricevuta, perché la mia vita è cambiata in meglio!
Antonio Criscì
Armando Biamonte
Angela Coletti
Mi chiamo Angela ho 33 anni e voglio raccontare la mia storia.
Nel novembre 2007 mentre effettuavo la visita oculistica per il rinnovo della patente di guida la dottoressa mi riscontrò un calo di visus all’occhio sinistro abbastanza consistente (6/10) e mi consigliò un controllo oculistico approfondito data la mia giovane età!
Premetto che io non mi ero affatto accorta di questo problema poiché con l’occhio destro vedevo benissimo e questo compensava la mancanza dell’occhio sinistro.
Prenotai una normale visita oculistica presso l’ospedale della mia città che mi fu dato per fine febbraio (aspettai ben 3 mesi) inconsapevole che magari il problema era serio e dovevo accelerare i tempi. Così alla visita effettuata da una dottoressa specializzanda dell’ospedale mi fu diagnosticato subito il cheratocono bilaterale, più grave nell’occhio sinistro, mi fu detto che non c’erano cure o terapie, che mettendo gli occhiali non avrei risolto niente e che l’unica soluzione era il trapianto, ma bisognava aspettare che peggiorasse la malattia, intanto mi consigliò l’uso di lenti semirigide ad entrambi gli occhi!
Ricorderò quel momento come il più brutto di tutta la mia vita, ero ad un mese dalla mia tanto sudata laurea, dopo aver studiato per anni ed anni, stavo per realizzare un sogno, finalmente la mia vita poteva essere più serena, priva di un peso che tanto mi affaticava ed invece si trasformò nel periodo più brutto che potessi immaginare.
Sperando in un errore andai ad una visita a pagamento, ma il risultato fu lo stesso.
A quel punto consigliata anche da questo oculista di mettermi le lenti a contatto, decisi di farmele fare e mi controllavo ogni tre mesi, come consigliato, per seguire l’evoluzione della malattia, tanto mi avevano detto che a trent’anni si fermava. Feci altre 2 mappe oltre la prima e in tutte la mia situazione peggiorava, intanto ero arrivata ad un visus di 1/10 all’occhio sinistro.
Un giorno un’amica di famiglia mi consigliò di andare a Milano a fare una visita da un bravo oculista e così feci. Qui mi consigliarono il cross-linking. L’avrei dovuto fare di lì a tre mesi prima in un occhio e poi nell’altro dopo 6 mesi. La tecnica mi dava qualche speranza, ma non mi convinse e così mi misi a cercare su internet cosa fosse questo cross-linking e dove si facesse in Italia e scoprii il sito del Dott. Lombardi. Prenotai una visita e dopo nemmeno 10 giorni ero a Roma a farmi visitare da lui.
La cosa che mi colpì subito fu la sua sicurezza, la professionalità, la positività con la quale mi parlò dell’intervento, mi colpì molto la frase: “tra un po’ di tempo il cheratocono per te sarà solo un brutto ricordo”. Decisi subito che non potevo più aspettare e prenotai l’intervento di MINI ARK e cross-linking per marzo 2009. L’operazione andò benissimo e ora a distanza di 4 anni sento la necessità di ringraziare il Dott. Lombardi per avermi ridato la speranza e liberata da un problema che non mi dava più pace, oltre a lui ringrazio tutti i suoi collaboratori perché sono persone fantastiche.
Angela Coletti
Paolo Basso
Gentilissimo Dott Lombardi
grazie alla sua operazione compiuta intorno alla fine di ottobre 2010 ora ho ricominciato a vedere con i miei occhi e senza soprattutto non porto più gli occhiali.
Sarò per sempre immensamente grato a lei.
ancora grazie
Paolo Basso
Luca De Vita
Carissimo Prof. Lombardi,
mi sento il dovere di scriverLe questa lettera per dimostrare a Lei e al Suo staff la mia profonda gratitudine.
Sono Luca De Vita, un ragazzo di 28 anni.
La scoperta del cheratocono la ebbi nel 2000, quando portando gli occhiali per la correzione della miopia mi accorsi di vedere meglio senza lenti. Effettuando diverse visite oculistiche, mi fu scoperto questo famoso cheratocono all’occhio sinistro. A dire il vero, inizialmente non diedi molto peso, anche se mi fu prospettata la situazione come potesse evolvere ma, forse per la giovane età, non diedi molta considerazione. Come rimedio per la correzione visiva ebbi la classica lente a contatto rigida!!!
Nel 2004, il visus all’occhio sinistro incominciò a modificarsi radicalmente. Le visite oculistiche rilevarono un netto peggioramento del cheratocono.
Arrivai al 2005 e la situazione, per gli oculisti interpellati, era rivolta al trapianto di cornea… ma una mattina navigando in internet per cercare maggiori informazioni e per vedere se realmente non vi fosse altra soluzione che “finire sotto i ferri” per trapianto, trovai informazioni su una tecnica chirurgica chiamata Mini A.R.K..
Bhè…devo dire la verità, lessi un po’ la tecnica in che cosa consisteva e anche alcuni commenti di pazienti che già avevano effettuato l’intervento, mi sembrava di aver trovato la strada giusta per uscire dal tunnel.
Mi ricordo ancora il giorno in cui ho effettuato la prima visita… volevo tanto che la speranza – in quel giorno – non mi abbandonasse!!!
La mia preoccupazione era per la situazione dell’occhio sinistro, così grave da avere un visus pari a 1/80!!!
Parlando con il Professore, toccai con mano che la speranza quel giorno lì non m’aveva abbandonato, l’intervento poteva essere effettuato, solo che all’occhio sinistro la situazione era un po’ più complicata per via di come era ridotta la cornea (cheratocono al massimo stato e a causa della lente a contatto vi erano dei “graffi” su di essa).
Feci l’intervento, e già dopo pochi giorni incominciavo a vedere meglio… molto meglio!!!
Nei successivi controlli il visus era nettamente migliorato e oggi dopo 6 anni dall’intervento mi ritrovo ad avere un visus che mi permette di svolgere, finalmente, una vita normale.
Posso concludere questa mia testimonianza solo nel dire: GRAZIE!!! Un grazie a tutto lo staff e un immenso GRAZIE al Professor Lombardi!!!
Corrado Capacchione
chirurgia asimmetrica incisionale per il cheratocono (Keratoconus Radial Keratotomy)
Sono un ragazzo di 30 anni, all’età di 22 anni, in seguito ad una visita di controllo dall’oculista di famiglia, il dottore mi ha diagnosticato un presunto cheratocono. Mi consigliò di fare esami appropriati per averne conferma. Mi rivolsi subito al nome più importante nel campo. Purtroppo dalla mappa corneale risultò che avevo il cheratocono in ambedue gli occhi e in uno lo stato era più avanzato. Il Prof a cui mi rivolsi mi disse che dovevo solo aspettare fino a quando si arrivava al IV stadio, per poi mettersi in lista per il trapianto della cornea. Fu un fulmine a ciel sereno, mia madre però, inesperta di computer, per capire meglio la patologia, passava pomeriggi interi su internet, fino a quando trovò lo studio del Prof. Massimo Lombardi che, con una tecnica particolare (chirurgia asimmetrica incisionale), risolveva il problema in una seduta, evitando in maniera definitiva il trapianto. Certamente, non conoscendo il Prof. Lombardi, avevamo molte perplessità. Un giorno, mia zia, insegnante, viene a casa e ci dice che la madre di una sua alunna aveva fatto l’intervento al cheratocono presso lo studio del Prof. Lombardi ed aveva risolto il suo problema. Questo episodio ci convinse a contattare il Prof. Lombardi, chiaramente le aspettative erano tante ma, a dire il vero non eravamo ancora molto convinti, perchè, intanto avevamo fatto altre visite presso professori della nostra regione, la Puglia, i quali ci avevano detto sempre le stesse cose e cioè che l’unica soluzione al problema, sarebbe stato il trapianto. Ora affidarsi ad un Professore sconosciuto, che poteva anche rivelarsi un ciarlatano e lasciare la medicina ufficiale, quella dei professoroni, era un passo coraggioso. Lo abbiamo fatto, abbiamo prenotato la visita, si è fatto un trattamento omeopatico antiallergico, perchè una delle cause del cheratocono potrebbe essere l’allergia, si è programmato l’intervento e lo si è fatto.
La mia vista è intanto subito migliorata, dalle mappe corneali successive il cheratocono si era molto ridimensionato. Senza farla lunga, oggi dopo sette anni dall’intervento, non porto occhiali, dall’ultima mappa corneale lo spessore della cornea è aumentato di parecchio (cosa non da poco) e non soffro quasi più di allergie.
Concludendo, non riesco a spiegarmi come mai, queste terapie non sono usate nelle strutture pubbliche, o meglio forse qualche idea ce l’ho ma la tengo per me.
Dimenticavo, un dottore radiologo, amico di papà, già soggetto a trapianto di cornea ad un occhio e in attesa di farlo sull’altro occhio, ci ha seguiti nel nostro percorso con lo stesso risultato positivo, ancora oggi ci ringrazia e maledice il giorno in cui ha fatto il trapianto, anche perché ha avuto molti problemi di rigetto ed è stato costretto ad ingerire molti farmaci.
Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti e chiunque può contattarmi sul mio indirizzo mail: capacchionea@libero.it
Corrado
Laura Fullin
Giada Mula
Domenica Rodio
Nicola Achille
Autorizzo la pubblicazione sul sito web della clinica di questa mia dichiarazione
Ernesto Bortolotti
Leonardo Mangia
Rossella Serale
Francesco Caserta
salve Prof. Lombardi
le scrivo questa mail x ringraziarla e per esprimerle tutto quello che penso su di lei e la sua favolosa equipe, sà io fino a che non l’ho conosciuta tutte le diagnosi che mi venivano fatte erano e risultavano delle vere e proprie condanne interiori e mentali perché mi davano sempre la solita risposta ossia: “Non si preoccupi non è ancora grave la sua malattia quando poi si aggraverà le trapianteremo la cornea”, senza mai pensare a come una persona si può sentire dopo che ti dicono una tale cosa. Non mi sono mai arreso e rassegnato, così dopo tante ricerche su internet ho incontrato il suo sito dal quale ho iniziato a leggere dapprima il suo curriculum e poi tutto ciò che c’è da sapere sul cheratocono. Leggevo e non mi rendevo conto, non mi sembrava vero perché dopo quello che mi dicevano io non vedevo soluzioni al mio problema ed invece poi ho chiamato e ho preso quel famoso appuntamento che, si può dire, mi ha fatto iniziare ad essere vitale e speranzoso per il futuro ossia mi ridato la certezza di un futuro chiaro visto che si parla degli occhi. Abbiamo fatto il primo intervento a dicembre 2009 ed ho iniziato subito dal mese successivo a vedere come non mai anche se mi mancavano poche diottrie prima dell’intervento, poi dai controlli successivi come se non bastasse con un ritocco che faremo al più presto addirittura vedrò 12/10 cosa che non ho mai provato; e che dire cosa vuoi di più dalla vita infatti voglio andare fino in fondo voglio guarire del tutto sia fermare il cheratocono sia riacquistare come si dice una vista perfetta. Ovviamente l’intento di questo messaggio è la diffusione di tali notizie affinché tutte le persone che si trovano nelle mie stesse condizioni oppure peggio, trovino anch’esse questa strada che rappresenta la speranza la guarigione affinché la visione della vita non venga negata a nessuno: intervenire subito, prima, senza perdere tempo. L’augurio che mi faccioèe che lei stia sempre bene ed eserciti quanto più a lungo questa sua brillante ed illustre professione al servizio delle persone che come me prima di incontrarla non avevano nessuna speranza… Non vedo l’ora di rivederla per fissare la seconda operazione per mettere a posto perfettamente la mia situazione visiva nel frattempo la saluto e la ringrazio.
Francesco Caserta
Ferdinando Sammarco
Gianni Cognigni
Sabino Metta
Gent.mo Prof. Lombardi e Sua Equipe,
la presente lettera per ringraziarVi di cuore e poter dare fiducia e coraggio a tutti coloro che, come me, hanno vissuto il dramma del cheratocono. Pertanto, autorizzo alla divulgazione del mio racconto affinché il messaggio possa essere utile a chiunque ne abbia bisogno.
A distanza di circa un anno da un evento memorabile della mia vita, racconto la mia storia rivolgendomi a tutte quelle persone affette da questa patologia poco conosciuta, ma molto insidiosa chiamata CHERATOCONO.
Le prime parole le rivolgo come ringraziamento al Prof. Lombardi e la sua Equipe, esprimendo tutta la mia gratitudine per la professionalità dimostratami che mi ha permesso di riacquisire una vista quasi perfetta.
Sono un ragazzo di 26 anni, da sempre ho goduto di buona salute e relativamente alla vista ho accusato solo lievi disturbi durante l’età adolescenziale, tuttavia risolti con l’utilizzo di occhiali da riposo solo in determinati momenti della giornata (ore di studio, utilizzo di computer e TV).
Ma le cose nel tempo sono cambiate e il mio quadro clinico oculistico è degenerato nell’arco di pochissimo. Correva l’anno 2007 avevo da poco terminato il militare quando cominciavo ad accusare dei disturbi ad entrambi gli occhi. I primi sintomi si sono manifestati con fastidi durante la guida notturna (le luci apparivano sfuocate), la vista dei colori, delle immagini e delle scritte in Tv era sempre più difficoltosa, lo sforzo nel rendere più nitido il campo visivo mi creava dei fastidiosi dolori di testa.
Così nel Novembre del 2007 mi sono rivolto ad un Medico Specialista in Oculistica, che a seguito di specifici accertamenti (analisi topografiche corneali) mi diagnosticava un cheratocono in fase iniziale ad entrambi gli occhi. Il Medico, bravissimo nel diagnosticarmi subito il problema, sosteneva tuttavia che non ci fosse cura alternativa alla metodica del cross-linking.
Seppur certi della diagnosi, le perplessità mie e dei miei cari riguardavano le metodiche della risoluzione del problema.
Valutando referenze alternative mediante segnalazioni da parte di parenti , amici e/o mezzi mediatici, siamo venuti a conoscenza della Lombardi Clinic.
Era ormai la fine del mese (Novembre 2007) quando il Prof. Lombardi e la sua Equipe mi confermano la diagnosi di cui sopra, aggravata dalla presenza di una miopia di 4 diottrie per ogni occhio.
Dal mio punto di vista, la situazione clinica si presentava più critica del previsto, ma il Professore mi rassicurava sostenendo che l’applicazione del suo metodo alternativo (MINI ARK ) avrebbe risolto tutti i problemi e che di lì a poco avrei potuto godere di una vista nitida e completa. L’unico problema per il Professore era rappresentato dal fattore tempo, secondo il suo parere e la sua esperienza, lo stadio clinico sarebbe degenerato nell’arco di pochissimo tempo.
La mia decisione, pertanto, doveva essere piuttosto immediata.
Consultatomi con la mia famiglia decisi di sottopormi ad interventi di Minicheratotomia Radiale Asimmetrica Più Cross-Linking Asimettrico Selettivo.
Era il giorno 08.01.2008 quando con un po’ di paura e tanta speranza ho affrontato l’intervento.
La convalescenza personalmente è stata un po’ più lunga e fastidiosa del previsto, ma passati circa 90 giorni, ho cominciato di nuovo a godere, senza più fastidi, della luce e dei colori della vita di ogni giorno.
In fede
Sabino
Canosa di Puglia, 12.02.2009
Metta Sabino
338/8330057
Giuseppina Cipriano
Buongiorno, mi chiamo Giuseppina Cipriano e vorrei raccontare la mia esperienza dopo che mi hanno diagnosticato la patologia del cheratocono.
Nel 2003, casualmente sono andata a fare una visita oculistica perché notavo che la mia vista peggiorava di giorno in giorno fino a non vedere più le immagini. L’esito della visita fu appunto un cheratocono perforante di 2° grado. La cosa che più mi scioccò è stato il rimedio prospettatomi per la guarigione ossia, un trapianto lamellare o totale di cornea con tempi di attesa più o meno lunghi.
Cercando su internet, ho scoperto che per curare il cheratocono, la clinica del Dott. Massimo Lombardi utilizzava una tecnica innovativa di microchirurgia chiamata mini ark. Ciò che mi colpì, fu il fatto che la malattia veniva curata senza intervenire con un possibile trapianto di cornea, cosa del tutto nuova per me che, fino a quel momento, conoscevo come unica soluzione il trapianto di cornea.
Mi sottoposi all’operazione in entrambi gli occhi un mese dopo aver incontrato il prof. Lombardi e posso dire che i risultati furono soddisfacenti. Subito dopo l’operazione, ho iniziato a vedere senza uso degli occhiali e vi posso assicurare che è stata una sensazione fantastica, ma la cosa più importante è stata quella di aver bloccato questa patologia che avanzava in maniera spropositata fino a causare la cecità.
Sono passati 3 anni dall’intervento, sto bene, uso un occhiale CORRETTIVO per l’astigmatismo (con il quale vedo 10/10 in ciascun occhio), sono felice perché ho risolto il mio problema e cosa più importante HO LA MIA CORNEA!
UN ULTIMA COSA: GRAZIE DI CUORE DOTT. LOMBARDI!
PER QUALSIASI INFORMAZIONE I MIEI RECAPITI SONO:
CELL. 347/0420534 giusycipriano@libero.it
Alessandro Scammacca
Elena Saccani
Nel frattempo la malattia progrediva rapidamente nell’occhio sinistro, vedevo sempre meno, mentre per fortuna l’altro occhio era più stabile. La sera facevo molta fatica a guidare ma soprattutto i problemi li avevo al lavoro, sono ragioniera e passo 8 ore al computer e mi facevano male sempre gli occhi e trovavo molte difficoltà al computer.
Daniele Castagnetti
Vorrei spendere alcune parole riguardo la mia storia personale, sperando che possano essere in qualche modo d’aiuto per chi si trova in questo momento a dover compiere determinate scelte per potersi curare.
Mi chiamo Daniele Castagnetti e ho 27 anni, vivo una vita assolutamente normale e non ho più problemi dovuti al cheratocono, patologia da cui ero affetto.
Il cheratocono mi è stato diagnosticato all’età di 16 anni, nel dicembre del 1992, del tutto casualmente, a seguito di una visita di controllo presso uno studio oculistico della mia città. Mi ero accorto, guardando nel mirino di una videocamera, che con l’occhio destro vedevo in modo sfuocato e incerto. Il dottore che mi ha visitato si è limitato appunto alla semplice diagnosi avvertendomi della serietà del problema (il visus era ridotto a 1/10), senza potermi dare indicazioni utili per una cura.
Ho subito iniziato un giro di consultazioni presso primari di oculistica in strutture ospedaliere pubbliche e private: fior di sedicenti luminari (di cui non credo di poter fare qui il nome anche se mi piacerebbe molto), anche a seguito di visite che definire approssimative è un eufemismo, quando non si sono dichiarati addirittura ignoranti in materia si sono limitati a confermare la diagnosi e a proporre l’uso massiccio di lenti e trapianto di cornea come risoluzione finale. Alcuni anche con una pacca sulle spalle e un bel sorriso.
Io però ho rifiutato. Non credevo a 16 anni di meritare una vita di estremo disagio con un handicap tanto grave da sopportare: niente patente, attività fisica e sportiva quasi impossibile, completa dipendenza da lenti a contatto sempre da cambiare (e ho conosciuto gente che mi ha raccontato di essersi perfino ulcerata la cornea a causa delle lenti rigide), fatto che poneva anche un problema di ordine economico non trascurabile, il tutto nell’interminabile attesa di degenerare lentamente fino al punto da dover effettuare un trapianto di cornea comunque rischioso.
Ho rifiutato l’ipotesi di una vita inaccettabile, ma anche improponibile. Soprattutto non ho voluto fidarmi di chi mi ha dato subito e solo l’impressione di esercitare la propria professione di medico in maniera scorretta e disonesta, anteponendo egoisticamente alla tutela della mia salute ragioni economiche o di carriera personale.
Ho deciso invece di fidarmi del Dott. Lombardi.
Nella sfortuna di essere incappato in questa malattia, ho avuto l’incredibile fortuna di poter leggere per puro caso un suo articolo pubblicato nel marzo 1993 sul Corriere Salute sul tema del cheratocono e delle terapie chirurgiche possibili per il trattamento della patologia.
Ho raggiunto il Dott. Lombardi per una prima visita a Milano nel giugno del 1993, a soli sei mesi dall’inizio del mio travagliato percorso e questa è stata un’altra grande fortuna.
Mi è stato fatto il punto della situazione: in una condizione per fortuna non troppo compromessa (per l’età e per il fatto di non aver mai portato lenti) presentavo un cheratocono bilaterale, più evoluto nell’occhio destro ma già presente anche nel sinistro (e infatti avevo già cominciato a perdere la vista in maniera sensibile anche nel sinistro, che fino ad allora aveva perfettamente compensato le deficienze dell’altro occhio). La soluzione proposta immediatamente è stata quella dell’Ark, la cheratotomia radiale asimmetrica, l’uso del bisturi per correggere gradualmente la curvatura della cornea e riportare l’occhio malato ad un visus normale.
Soprattutto, l’operazione sarebbe stata effettuata di lì a tre settimane.
A parte lo shock, ricordo perfettamente perché in quella giornata drammatica ho preso subito la decisione di farmi operare: la professionalità, la chiarezza, la serietà, la mia fiducia immediatamente riposta in un’alternativa concreta alle risposte tanto convenzionali quanto banali (se non deleterie) e, soprattutto, le parole di altri pazienti. Quelli che, come me oggi, avevano già allora risolto il loro problema con il cheratocono, conducevano già allora una vita assolutamente normale, si erano già allora lasciati alle spalle i disagi, le sofferenze, le lenti, i trapianti, le menzogne e i dogmi accademici che si erano sentiti raccontare da altri. Avevano guadagnato la salute, la normalità e la tranquillità e, mentre aspettavano di sottoporsi ad una visita di controllo di routine, cercavano di aiutare me in una scelta enorme e difficile.
Dal luglio 1993 all’ottobre 1996 sono stato sottoposto a tre “sedute” chirurgiche, tra operazioni e ritocchi. Si è proceduto in diversi momenti all’intervento su entrambi gli occhi per recuperare in maniera graduale il visus sia nel destro (il più grave), sia nel sinistro la cui situazione, come ho già detto, stava già degenerando.
Nel frattempo, grazie ad una terapia prescritta sempre dal Dott. Lombardi ho anche risolto un problema di ipopigmentazione della retina da lui diagnosticato dopo un esame del campo visivo.
In tutto questo tempo ho potuto vivere una vita normale. A parte durante alcuni giorni di convalescenza post-operatoria, ho potuto riprendere le attività più consuete, studiare regolarmente per la scuola, per l’esame di maturità e per gli esami universitari, prendere la patente per la moto e l’auto (che guido senza obbligo di lenti), praticare ogni tipo di attività fisica, condurre un’esistenza tranquilla, completamente libera dall’assillo pratico di lenti e occhiali (solo di recente, sempre su prescrizione del Dott. Lombardi, ho utilizzato un paio di occhiali riposanti solo per la lettura a correzione di un lieve astigmatismo che pure non è correlato né al cheratocono, né agli interventi a cui sono stato sottoposto).
Soprattutto libero dall’assillo psicologico di sentirsi quasi un menomato fisico in attesa prima o poi di una guarigione. Anche ammesso che si potessero praticare altre strade, anche ammesso che i risultati potessero essere analoghi, chi mi avrebbe restituito la mia vita, le esperienze che in realtà in questi anni ho potuto vivere ma a cui avrei dovuto rinunciare se avessi scelto diversamente?
Al momento di scegliere mi sono sentito disorientato e confuso, come presumo si sentano molti di voi. Magari vi è anche capitato di voler confrontare le diverse ipotesi terapeutiche, di voler tornare dal vostro oculista di fiducia a raccontargli di Lombardi e di sentirvi predire la sventura e la rovina, con il risultato di aggiungere l’angoscia al disorientamento ed alla confusione. È capitato tante volte alle persone che ho conosciuto in ambulatorio o che in questi anni mi hanno cercato telefonicamente per chiedermi di raccontare loro la mia esperienza, così che potessero prendere una qualche decisione in merito.
A loro ho sempre ripetuto che io non stavo facendo l’apologia di niente e di nessuno (certo, meno che mai di quei ciarlatani a cui non perdonerò mai la superficialità, l’imperizia, ma nemmeno la disonestà e l’omertà sulla mia malattia e sulle sue possibili cure), a voi dico che non sono pagato per scrivere queste cose e per convincervi a fare ricco chi mi ha guarito. Io sono stato operato, mi sono assunto la responsabilità di mettere alla prova Lombardi sulla mia pelle (anzi, sulle mie cornee), ma ho anche ottenuto dei risultati e questi parlano da soli. Alla fortuna di averlo incontrato quasi subito, ma anche alla fermezza della mia decisione nel volermi affidare alle sue cure, devo il fatto di aver ottenuto sì questi risultati, ma anche di averli ottenuti senza rovinarmi la vita.
Adesso che la rileggo, mi accorgo che questa “testimonianza” ha in più punti assunto il tono di uno sfogo e me ne scuso. Non volevo che ne uscisse un manifesto politico per una Sanità più giusta, per il diritto di essere informati e curati, che pure sono questioni di vitale importanza ma che volano molto più in alto di noi, miseri pazienti profani. Il problema è che in queste situazioni ci si trova di fronte a scelte di vita e in questa occasione spero di essere stato d’aiuto a quanti di voi vivono un momento di difficoltà.
Buona fortuna a tutti.
Daniele Castagnetti
e-mail: crvena_zvezda@infinito.it
Franca Savina
Mi chiamo Franca Savina ho quarantaquattro anni. Sin dall’adolescenza ho sofferto di disturbi visivi. Quando decisi di sottopormi ad una visita specialistica mi fu diagnosticato il cheratocono.
Mi dissero che per me c’era un’unica possibilità: il trapianto della cornea.
Misi occhiali spessi e lenti a contatto con grandi sofferenze: finché una conoscente che si era sottoposta ad un intervento dal Prof. Lombardi me lo consigliò.
Andai da lui: dopo accurate visite mi confermò la diagnosi di cheratocono e mi disse che dato lo stadio avanzato il problema si sarebbe risolto solamente con il trapianto della cornea.
Tuttavia decise di intervenire, in alternativa al trapianto, con una tecnica da lui inventata.
Fiduciosa del Prof. Lombardi mi sottoposi a questo intervento nel 1992 con dei risultati sorprendenti.
Cominciai a vedere meglio sin dalla sera dell’intervento!
Grazie al Prof. Lombardi ho riacquistato la vista e la mia vita!
Da allora sono passati undici anni e non ho più avuto bisogno né di occhiali né di lenti.
Devo molto al Prof. Lombardi.
Autorizzo il Prof. Lombardi a fornire i miei dati a chiunque avesse il mio stesso problema e volesse la mia testimonianza.
In fede. Franca Savina
Graziella Lambert
Mi chiamo Graziella, ho 30 anni, e vorrei raccontarvi la mia esperienza sperando che possa essere d’aiuto alle persone affette da cheratocono.
Nell’estate del 2002 accusai un calo del visus, ma erroneamente pensai a un peggioramento della miopia (da cui ero affetta fin dall’adolescenza) imputabile alle notti insonni passate davanti al computer nella stesura della tesi di laurea.
A settembre andai dall’oculista da cui ero in cura da diversi anni; mi diagnosticò un cheratocono bilaterale (più accentuato all’occhio sin.). Mi disse che la patologia sarebbe progredita rapidamente e sarebbe stato necessario ricorrere al trapianto di cornea; mi prospettò che il recupero visivo dopo il trapianto sarebbe stato lungo, anche due anni, e avrebbe richiesto mesi di terapia immunosoppressiva con l’utilizzo di steroidi. Nel frattempo per avere una visione soddisfacente mi prescrisse l’utilizzo di lenti a contatto semirigide, che non tolleravo e che peraltro non mi permettevano di raggiungere un visus accettabile (non raggiungevo i 2/10 con l’occhio sin.).
Consultai altri due specialisti; entrambi si limitarono a suggerirmi come soluzione temporanea l’applicazione di lenti a contatto in attesa di un ulteriore sfiancamento della cornea e del conseguente inevitabile trapianto.
L’impossibilità di sopportare le lenti a contatto (talvolta accadeva che fuoriuscissero spontaneamente dal bulbo oculare e temevo che potessero causare abrasioni corneali che avrebbero accelerato il processo di degenerazione del tessuto corneale), ma soprattutto il pensiero di dovermi sottoporre ad un trapianto di cornea, la consapevolezza che non sarebbe stata una soluzione definitiva, in quanto la media di sopravvivenza dei trapianti di cornea non è affatto rassicurante (sembra che la cornea trapiantata abbia una durata di meno di dieci anni), il rischio di un rigetto immediato mi spinsero a documentarmi, a non rassegnarmi.
Navigando in Internet venni a conoscenza dell’esistenza di tecniche chirurgiche innovative, alternative al trapianto (cheratotomia radiale asimmetrica-Ark, anelli intrastromali, cheratoplastica lamellare), di cui gli specialisti che avevo consultato non mi avevano fatto alcun cenno.
Ritengo che non siano stati deontologicamente e umanamente corretti, in quanto credo che sia dovere di un medico informare il paziente delle varie opportunità esistenti e sia libero arbitrio di quest’ultimo orientarsi verso una soluzione piuttosto che un’altra, previa valutazione dei rischi/benefici che le stesse comportano. Trovo sconcertante e vergognosa l’omertà, la reticenza che accomuna una certa classe medica riconosciuta dal sistema, per così dire “istituzionalizzata”, che inibisce l’affermazione di tecniche alternative, mi riferisco in particolare all’Ark, che la casistica accredita come largamente efficace e risolutiva.
Ma in quella particolare circostanza, contraddistinta da forti conflitti interiori, malauguratamente per me, prevalse la diffidenza nei confronti di informazioni reperite in rete e non approfondii la ricerca.
Successivamente la testimonianza di una ragazza che era stata operata dal Prof. Lombardi ed era molto soddisfatta del risultato ottenuto, mi persuase a rivolgermi a lui (tra l’altro il difetto visivo andava peggiorando sensibilmente di giorno in giorno).
Mi recai a Milano per una visita l’8 gennaio 2003.
Il Prof. Lombardi mi propose di sottopormi immediatamente all’intervento di Ark per evitare un ulteriore assottigliamento della cornea.
A distanza di due settimane mi sottoposi ad un primo intervento di cheratotomia radiale asimmetrica ad entrambi gli occhi (questa tecnica consiste nell’effettuare delle incisioni con il bisturi sulla cornea al fine di correggere l’astigmatismo derivante dall’assottigliamento e dalla progressiva deformazione del tessuto corneale). In seguito mi sottoposi ad un ritocco (nel marzo dello stesso anno all’occhio sin. e ad ottobre all’occhio destro).
Prima dell’intervento la mia condizione era la seguente:
OD K corneale 45 sf.-6,5 cil.-0,75
OS K corneale 42-47 sf.-4,50 cil.-5,75
Questi i risultati ottenuti dopo l’intervento (e a distanza di più di un anno)
OD K corneale 39,5 visus di 10/10 con correzione sf.-2
OS K corneale 39-43 visus di 10/10 con correzione cil.-4,25
Come si evince dai dati sovraesposti c’è stato un nettissimo, considerevolissimo miglioramento (il visus complessivo è più che soddisfacente e del cheratocono all’occhio destro non c’è più traccia).
Dopo l’intervento fui contattata telefonicamente dall’oculista che mi seguiva fin dall’adolescenza (voleva rammentarmi di testare periodicamente lo stato del cheratocono). Ricordo con disappunto l’estrema freddezza con cui mi manifestò la sua disapprovazione quando gli comunicai che mi ero sottoposta all’intervento di Ark. Peraltro suffragò questa sua contrarietà adducendo argomentazioni non valide, infondate (mi disse che con l’intervento avevo pregiudicato la riuscita di un eventuale trapianto, invece sembra da fonti attendibili che non ci siano difficoltà di alcun genere in tal senso). Alla luce di questo episodio e del fatto che quando andai da lui nel settembre 2002 mi suggerì di effettuare il trapianto all’estero (e precisamente in Spagna dove guarda caso il suocero è direttore di un famoso centro di oftalmologia specializzato nel trapianto di cornee) non so se avesse agito in buona fede.
Per di più mi rammarica tuttora la superficialità (quantomeno) dimostrata dal dottore l’anno prima, in occasione dell’annuale visita di controllo nel luglio 2001, quando non diede la dovuta rilevanza ad un’anomala curvatura della cornea che già traspariva dalle topografie.
Questo mio tono polemico è rivolto a quella classe di medici che, vuoi per impreparazione, incompetenza, incapacità professionale, vuoi per ragioni di natura economica, non solo non informano i pazienti e non si preoccupano di tutelare la salute degli stessi, ma per di più tentano di screditare chi, come il Prof. Lombardi, sperimenta soluzioni alternative nell’interesse comune, condannando la tecnica da lui adottata con argomentazioni infondate e boicottando il professionista che si adopera da anni per l’affermazione e il riconoscimento del proprio operato.
Autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi della vigente normativa di legge (L.675/96)
Saluti
Graziella Lambert
Torino, 04/05/04
Daniele Giustiniani
Mi chiamo Daniele Giustiniani, ho 24 anni e dal 1995 convivo con una malattia chiamata CHERATOCONO. Il Cheratocono è una malattia della cornea, la quale assumendo praticamente la forma di un cono, porta inevitabilmente alla cecità.
Io ero arrivato ad un visus di 0/10 e quindi l’unica soluzione per vedere erano le lenti a contatto. L’accettai in un primo tempo, ma le lenti erano di un fastidio talmente insopportabile, che stavano condizionando negativamente tutta la mia esistenza. Quindi dopo molti anni di sofferenza, consigliato da tutti i medici consultati, decisi di affrontare un trapianto di cornea all’occhio sinistro. Mi rassicurarono del fatto che sarebbe stato un intervento molto semplice e con un esito sicuramente positivo; avrei praticamente riacquistato la vista e salutato una volta per tutte le lenti a contatto. Dopo circa un anno e mezzo di lista d’attesa ecco la famigerata telefonata, con la quale mi davano l’appuntamento per la tanto sospirata operazione: era il Maggio 1999. Purtroppo però le cose non andarono come promesso, non riacquistai affatto la vista al mio occhio sinistro, persa definitivamente anche con l’ausilio delle lenti. Onestamente con gli occhiali riuscivo a vedere bene, ma nello stesso tempo però il mio occhio destro era affetto da cheratocono e quindi c’era una differenza tale tra i due occhi da non poter tollerare gli occhiali da vista. Il tempo passava tra visite e controlli, e la situazione peggiorò ulteriormente, tanto che non riuscii nemmeno più a sopportare la lente nell’occhio destro. La mia vita non era più normale, non vedevo nulla!… Non potevo fare sport, non potevo guidare, le lenti si toglievano da sole creando ulteriori disturbi, non potevo andare in moto, la mia passione più forte… tutto era negativo!…E poi per non parlare dei condizionamenti che inevitabilmente chi mi era accanto dovette subire, soprattutto la mia famiglia: anche se mi rimase molto vicino, persero tutta la tranquillità di questo mondo e questo mi distruggeva dentro.
Ad un certo punto, smisi di piangermi addosso e pensai che se esistono aerei da 1000 km/h, satelliti che controllano l’intero pianeta, bombe che distruggono tutto e tutti, possibile che non ci sia un’alternativa al trapianto di cornea?… E allora iniziai a navigare su Internet e lessi del Dott. Lombardi capace di curare questa malattia senza trapianto, ma con un intervento molto elementare. La mia prima riflessione fu di considerare il dottore un pazzo, e sinceramente ero molto scettico su ciò che leggevo. Ma in fin dei conti dopo essermi affidato a molti dottori famosissimi e molto esosi, non mi costava nulla fare anche questo nuovo tentativo; ero disperato, non avevo soluzioni, ma sognare è gratuito!…
Settembre 2002: prima visita dal Dott. Lombardi in via Nazionale.
La sua prima battuta fu: “Certo, non potevi venì prima?…” Poi aggiunse: “Per il destro (quello con il cheratocono), non ci sono grossi problemi, ma per quello trapiantato ci potrebbero essere, anche se una soluzione si potrebbe trovare”. Prospettive molto soddisfacenti, anche se, date le mie numerosissime e negativissime esperienze, non avevo alcuna intenzione di illudermi di nuovo e presi il tutto con l’adeguata prudenza, anche perché mi sembrava un discorso troppo semplicistico. Mi propose addirittura l’operazione dopo 2 giorni, ma mi diede comunque il tempo di pensarci (mi disse: “Ecco alcuni numeri telefonici di ragazzi che hanno subito questa operazione, trova testimonianza in loro”). Telefonai e sinceramente mi fidai, feci l’intervento e tutto cambiò: sofferenza fisica minima, ma risultati notevoli. Cosicché mi affidai a lui anche per una seconda operazione e per un ritocco finale. Così descritta può apparire come il compimento di un’opera d’arte ed effettivamente lo fu: acquistai la bellezza di 9/10, ad occhio nudo! E da quel momento la mia vita è cambiata, ho riacquistato ciò che di più caro una persona qualunque può ottenere: la felicità!
Tutto ciò mi incoraggiò a prendere un’ulteriore decisione: intervenire anche sull’occhio trapiantato. Risultati ottimi, adesso con un semplice occhiale riesco a vedere con entrambi gli occhi e tutto ciò è davvero favoloso. Certo che per raggiungere un ottimo visus ad occhio nudo, ci sarà da faticare, ma grazie al Dott. Lombardi ho riacquistato la serenità ed oggi posso dire finalmente di trascorrere una vita normale, piena di divertimenti e di passioni. Potrei star qui a raccontare all’infinito questa mia avventura, ma ciò che mi interessa affermare è che non c’è cosa più bella che svegliarsi la mattina e vedere, nel vero senso della parola, questo stupendo mondo che ci circonda. Autorizzo la pubblicazione di questa lettera per testimoniare le grandi qualità del Dott. Lombardi, che ringrazio di vero cuore e che considero un vero amico, ma soprattutto perché è stato capace di ridare la libertà ad un ragazzo di 24 anni.
Matteo Tarocco
Ciao a tutti, mi chiamo Matteo Tarocco sono di Verona e vorrei raccontare l’esperienza che ho vissuto con il mio problema agli occhi di: CHERATOCONO.
Mi sono ritrovato all’età di 29 – 30 anni ad avere questo virus negli occhi che mi portava, col passare del tempo, molte difficoltà di qualsiasi tipo, perché più il cheratocono peggiorava più dovevo sforzare la vista per cercare di vedere chiaro ciò che dovevo fare sul posto di lavoro e anche altre situazioni al di fuori del lavoro si rendevano sempre più difficili. Tutto questo, a fine giornata, mi portava la stragrande maggioranza delle volte mal di testa e il bruciore agli occhi.
Allora ho cominciato col fare una visita all’usl 20 di SAN GIOVANNI LUPATOTO e la dottoressa che mi ha visitato mi informò che avevo un cheratocono in entrambi gli occhi. A quel punto cominciò la mia avventura per cercare dottori che mi dessero una spiegazione e una soluzione su cosa era e cosa si poteva fare per risolvere il problema e se era possibile prima di tutto.
Devo dire che prima di convincermi ad andare da Lombardi a fare l’intervento ho passato ben 11 visite da 11 dottori di Verona spendendo dei soldi per ogni visita che facevo, avendo risultati molto insoddisfacenti.
Finché un giorno le mie sorelle mi dissero: perché non fai una ricerca su internet del tuo problema? Ebbene feci quanto suggerito dalle mie sorelle e trovai il Dott.Lombardi. Entrai nel suo sito per curiosità e per leggere tutto quanto scriveva nel suo sito, lo stampai e poi lo lessi molto bene cercando di capire se avevo delle speranze migliori oltre a quelle che avevo sentito dai medici di Verona e poi passando per le 11 visite che avevo fatto con i DOTT. di Verona quando chiedevo il loro parere e le loro risposte erano che non conoscevano quanto diceva lui e che era impossibile.
Ebbene con i miei famigliari cominciammo a pensarci sopra e arrivammo alla conclusione che questi dottori di Verona volevano solo vendere la loro materia perché, pensandoci bene, loro esercitavano la tecnica del cross-link o trapianto della cornea , ma il loro massimo di incisione, viste le loro insicurezze, era di 250 micro di profondità mentre Lombardi arriva a tutta la profondità, con sempre ulteriori approfondimenti nel campo.
Questo significa che l’esperienza di questi piccoli dottori di Verona arrivava fino a quel punto mentre l’esperienza del DOTT. Lombardi andava oltre e lo si capisce chiaramente quando si legge nel suo sito da quanto esercita questa tecnica sempre con ottimi risultati, e sempre con evoluzioni e miglioramenti sul problema. Questo, dal mio punto di vista, rende molto più sicure le persone che devono decidere di fare l’intervento, anche se la forza maggiore che mi ha dato la sicurezza di fare l’intervento è stato il parlare e lo scambiare informazioni con altri pazienti.
Dopo un certo tempo che passavo visite e avevo sempre più indecisioni invece che chiarimenti feci questo intervento di mini ARK dal DOTT. LOMBARDI.
Era il primo intervento che facevo all’età di 32 anni. Precisamente il 7 OTTOBRE 2008 feci l’intervento e avevo un po’ di paura, l’intervento durò 2 ore, poi la fase da rispettare di più per poi avere dei risultati come i miei e di chi l’ha fatto dal Dott. LOMBARDI è di seguire bene le sue istruzioni e non di fare di testa propria anche sulle cose che vi sembrano molto banali e poi avere molta cura dei propri occhi.
IO devo ringraziare profondamente il DOTT. LOMBARDI se a oggi posso vedere con i miei occhi molto bene arrivando ai 9/10 su tutti e due gli occhi, tenendo conto ragazzi o ragazze che leggete questo messaggio che il 99% dei ragazzi che hanno problemi di cheratocono hanno anche problemi di ipermetropia che verrà corretta in un secondo momento da un altro mini intervento per portare gli occhi al 100% ma questo solo quando il dottore LOMBARDI dice che si può fare. Nel mio caso, dopo aver superato positivamente il primo controllo se esiste ancora il virus mi ha detto che tra un paio d’anni posso fare questo intervento e poi, ragazzi, non siamo mica tutti uguali.
VORREI spiegarvi una cosa che mi sono dimenticato di dirvi, come tante persone, e io per primo, vorremmo che fatto l’intervento in poco tempo vedere subito il risultato; no ragazzi le cose non stanno così, i tempi di recupero dipendono da molti fattori:
1) da quanto tempo si ha il problema
2) da quanto tempo lo si trascurava il problema
3) da quante incisioni deve farti il dottore per essere sicuro che ti abbia eliminato il problema e qui non siamo tutti uguali
Ad esempio tra me e una signora che ho conosciuto in sala d’attesa, aspettando di essere visitati dal dottore e con la quale tuttora sono in contatto, pur essendo stati operati nello stesso periodo, io ho recuperato molto più velocemente di lei perché se io ad esempio avevo 4 incisioni per occhio lei ne aveva 10 su uno e 4 sull’altro e quindi per lei i tempi di un occhio erano un po’ più lunghi dei miei. Ma nonostante questo, non è molto che ci siamo sentiti e l’ho sentita molto contenta del suo recupero visivo che lei neanche si aspettava.
UN GRANDE SALUTO A TUTTI MA IN PARTICOLARE AL DOTTORE LOMBARDI E ALLA SUA EQUIPE DI DOTTORI .
MATTEO TAROCCO DI VERONA
e-mail: matteota2076@yahoo.it
cell: 3206634986
Autorizzo al trattamento dei miei dati personali ai sensi della legge n. 196/2003.
Paolo Leutenegger
Caro Prof. Lombardi,
a due anni e mezzo di distanza dalla mia prima operazione sento la necessità di scriverLe queste poche righe per esprimerLe la mia gratitudine e ringraziarLa della professionalità dimostrata.
La storia del mio cheratocono ha inizio lentamente ma inesorabilmente. Circa sette anni or sono, quale prima manifestazione, avvertii un lieve peggioramento dell’acuità visiva da vicino, che però compensava perfettamente la miopia da cui ero affetto ormai da diversi anni. Dopo alcuni controlli iniziali senza alcun esito, smisi di investigare. L’occhio interessato era il sinistro. Il destro sopperiva abbondantemente alle deficienze del primo.
Alcuni anni più tardi, non sentendomi interiormente soddisfatto della risposta che avevo ricevuto – osservando altresì un lento peggioramento del mio Visus non più correggibile con gli occhiali – decisi di approfondire la diagnosi. Finalmente, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, un noto primario oculista mi diagnosticò il cheratocono, malattia di cui fino a quell’istante ignoravo perfino l’esistenza. La terapia consigliata era quella tradizionale, basata sull’utilizzo di lenti a contatto, attesa e.. speranza nella Divina Provvidenza.
La visita di cui sopra non mi aveva lasciato tranquillo, avendo scorto nell’espressione del medico che aveva fatto la diagnosi una certa reticenza alle mie domande.
Decisi pertanto di approfondire la mia conoscenza sulla malattia. Trovai il Suo sito che mi incuriosì molto, poiché Lei era l’unico che proponeva una terapia “semplice” per stabilizzare chirurgicamente il cheratocono.
Telefonai per avere un appuntamento.
Fin da principio non ebbi alcun dubbio circa la strada da percorrere. La completezza e la meticolosità delle indagini svolte sui miei occhi nel corso della mia prima visita a Milano mi convinsero della professionalità della Sua equipe. La relativa “semplicità” dell’intervento da Lei proposto, l’assenza di valide alternative unitamente alla volontà di essere soggetto attivo nella risoluzione del problema senza subire passivamente le circostanze fecero il resto.
Nel giro di un anno mi sottoposi in totale a tre interventi, due all’occhio sinistro ed uno all’occhio destro, che ancora non mostrava i segni della malattia conclamata. Fin dal principio la mia condizione è decisamente migliorata. Non porto più gli occhiali, entrambi gli occhi hanno recuperato un Visus completo, correggendo completamente anche la miopia. La curvatura delle mie cornee migliora costantemente, come confermato anche da una recente visita.
Recentemente mi è capitato di effettuare alcune visite oculistiche per motivi professionali. Ho potuto verificare di persona il sentimento di forte avversione ogniqualvolta menziono l’operazione di Mini A.R.K. per il cheratocono, ma all’incalzare delle mie domande non ho mai ricevuto risposte soddisfacenti che si discostino dall’affermazione generica e superficiale “che è meglio non intervenire su un equilibrio già fortemente compromesso”.
Sono profondamente convinto di avere effettuato la scelta giusta e sono contento di averLe dato fiducia. Nutro la speranza che, come me, anche altre persone che oggi sono costrette a convivere con lo stesso problema in assenza di prospettive, possano trovare il coraggio per affidarsi alle Sue cure.
Cordialmente
Paolo Leutenegger
Milano, 7 agosto 2007
Nota sulla privacy: Ai sensi e per gli effetti della legge 675/96
- Autorizzo la pubblicazione della presente lettera sul Vs sito
- Non autorizzo la diffusione dei miei dati personali a terzi
Francesco Bonifati
In data 13-07-2004 ho fatto l’intervento di Cheratotomia Radiale. Dopo 2 anni posso confermare che è stato un successone….
Dovendolo consigliare lo farei con forte convinzione.
Bonifati Francesco
Roma, 24 maggio 2006
Fabrizio Pinalli
Torino, 17 gennaio 2000
Egr. Dott. Lombardi,
Sono affetto da cheratocono bilaterale dall’età di 20 anni (oggi ne ho più di 30), patologia riscontrata da un medico di Torino.
Sono sempre stato in cura dal medico di cui sopra, il quale ha seguito con attenzione l’evolversi dell’incurvamento della cornea, lieve ma progressivo durante i primi anni.
Con cadenza annuale, venivo visitato da una equipe di medici dell’ospedale “Edouard Herriot” di Lione (il primario era il professor Luc Durand), dai quali comunque avevo il medesimo riscontro del medico di Torino.
In entrambi i casi mi veniva consigliato di attendere un evolversi più acuto, prima di dover arrivare al trapianto di cornea.
Ho sempre cercato di correggere il mio visus con degli occhiali; non sono infatti mai riuscito a sopportare l’uso delle lenti a contatto, anche se le stesse mi sono sempre state consigliate al fine di bloccare l’evolversi della malattia.
Negli ultimi due anni sono stato costretto a variare con maggiore frequenza la correzione delle lenti, in quanto la situazione andava via via peggiorando in maniera più progressiva.
Dal medico di Torino, mi veniva consigliato a questo punto di rivolgermi presso il dottor Jorg Hans Krumeich di Bochum in Germania, il quale correggeva il cheratocono incidendo la cornea ed andando a ruotare l’asse della stessa. Inutile dirLe che tale intervento non aveva goduto della mia stima, in quanto le possibilità di riuscita erano a dir poco nebulose.
Sono così venuto a conoscenza della Sua tecnica nel mese di ottobre 1998, attraverso un articolo apparso sul quotidiano “La Repubblica”.
Sono stato visitato per la prima volta a dicembre dello stesso anno; subivo il primo intervento a gennaio 1999 su entrambi gli occhi e successivamente interventi più leggeri, sempre su entrambi gli occhi, a febbraio, maggio, e novembre dello scorso anno.
A questo punto, mi sento di dover dire che i risultati raggiunti nel mio caso sono decisamente eccellenti, sia dal punto di vista del visus raggiunto, sia nella ripresa, dopo ogni intervento, di una vita normale e nel pieno dell’attività sempre in tempi assai brevi.
Al fine di una più approfondita esamina del mio caso, sarebbe opportuno allegare alla presente tutta la documentazione in Suo possesso.
Ai sensi e per gli effetti della legge 675/96, Vi autorizzo al trattamento dei miei dati personali.
Distinti Saluti.
In fede.
PINALLI Fabrizio
Domenico Bonifati
Io sottoscritto Bonifati Domenico essendo affetto da cheratocono in entrambi gli occhi sono stato sottoposto ad intervento chirurgico presso la clinica del Prof. Massimo Lombardi, intervento eseguito in perfetta condizione, mi ritrovo soddisfatto di questo intervento avendo migliorato eccellentemente anche la mia forma fisica anche grazie alla cura di medicina naturale (biocibernetica). Consiglierei a tutti questo tipo di intervento.
Bonifati Domenico
Roma, 24-05-2006
Maurizio Bressano
Mi chiamo Maurizio Bressano, ho 32 anni e dal 2000 convivo con un problema visivo
chiamato CHERATOCONO.
È un difetto legato alla cornea per il quale si forma un cono che, a poco a poco, invade
tutto il campo visivo dell’occhio portando inevitabilmente alla cecità completa.
Io ho sofferto di problemi di miopia e soprattutto di astigmatismo sin dall’età della scuola
perciò ho sempre portato gli occhiali.
Poi, qualche anno fa, mi sono accorto che non era più sufficiente il cambio delle lenti
periodico presso il mio ottico, perché, sempre più velocemente, la mia vista calava.
Così ho deciso di fare una visita di controllo dal mio oculista il quale, dopo molte perplessità,
mi diagnosticò il cheratocono.
Non convinto, consultai altri specialisti, ma la risposta era sempre la stessa: cheratocono e per di più
galoppante. La soluzione: aspettare la cecità completa e dopodiché sperare nel trapianto
di cornea.
In un primo momento, la cosa che più mi dava fastidio era pensare che avrei dovuto aspettare
la morte di qualcuno per poter tornare a vedere. il peggio è arrivato quando sono venuto
a conoscenza del fatto che un trapianto di cornea può durare una decina di anni nei casi
fortunati e poi non sempre è possibile ripetere l’intervento!
Intanto i mesi passavano, il difetto visivo peggiorava tangibilmente e cominciavo a pensare
di convivere con la possibilità di dover mollare il lavoro, le attività del tempo libero.
Poi, quasi per caso, parlando col mio vicino di casa, ho scoperto che anche lui soffriva
del mio stesso problema e lo stesso valeva per suo fratello.
Anche per loro lo stesso calvario.
Per fortuna, però, avevano trovato un rimedio molto meno tragico che non un trapianto di
cornea, semplicemente navigando attraverso Internet.
Così mi prenotarono una visita presso lo studio del Dott. Lombardi e andai con loro a
conoscerlo di persona (per combinazione dovevano andare ad un controllo post-operatorio).
Me ne parlavano come di un “genio”.
Conosciutolo di persona rimasi ancora più colpito: una persona gentilissima, disponibilissima
specialmente a spiegarmi nei minimi dettagli ogni passaggio della mia guarigione.
Mi diede talmente tanta fiducia che decisi di sottopormi subito all’intervento su entrambe
gli occhi malati.
Dopo quindici giorni mi presentai al mattino con gli occhiali, affrontai l’intervento e tornai a
casa in serata con i miei occhi, 10/10 di visus e senza occhiali.
È stato così che la mia angoscia si è dissolta e ho ripreso subito la mia vita di prima.
Finalmente, guardando dalla finestra di casa mia a occhio nudo, rivedo le montagne
nitidamente!
È stata una vera fortuna aver trovato il Dott. Lombardi perché ha risolto il mio problema
senza interventi invasivi e senza sostituire la mia cornea. A lui la mia fiducia e la mia stima.
Auguro a tutti quelli che soffrono del mio stesso problema (e parlandone ho scoperto che
sono in tanti) di poter venire a conoscenza dell’esistenza del Dott. Lombardi.
Non immaginavo minimamente che così tante persone soffrono di cheratocono e purtroppo
cadono nell’abisso del trapianto senza sapere che c’è una valida alternativa.
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi della legge 675/96
Ringrazio il Dott. Lombardi e la sua equipe
In fede
Maurizio Bressano
Mauro Pianezze
Vorrei iniziare questa mia lettera ringraziando il Dott. Massimo Lombardi per avermi dato l’opportunità di continuare la mia vita normalmente.
Dall’età di nove anni sono in cura presso un medico oculista per problemi di miopia ed astigmatismo.
Con il passare degli anni la mia situazione è andata peggiorando pur usando le lenti a contatto e gli occhiali adeguati.
Nel 1997 la situazione era ulteriormente peggiorata, ho deciso così di consultare un altro specialista, da cui la diagnosi: cheratocono; ulteriori esami hanno accertato la gravità di questa mia malattia.
Ho chiesto informazioni sulle cure possibili e mi è stato riferito che al momento non si poteva fare niente; con il peggiorare della situazione, l’unica opportunità di guarigione era il trapianto della cornea.
Il mio ottico di fiducia era a conoscenza dell’esistenza di un particolare tipo di lenti a contatto rigide in grado di farmi riacquistare la vista. Il problema si è presentato nel momento in cui ho iniziato ad usarle perché mi provocavano molto dolore e ulcerazioni continue; purtroppo però dovevo assolutamente usarle perlomeno mentre svolgevo il mio lavoro.
Ho continuato a chiedere informazioni sulla mia malattia ma senza esiti diversi da quelli già ottenuti: l’unica soluzione era il trapianto della cornea. A quel punto ho iniziato a pensarci seriamente.
Un mio parente su un inserto della Repubblica ha trovato un articolo che trattava delle malattie della cornea; tra queste c’era anche il cheratocono; la difficoltà maggiore era rintracciare dove il Dott. Lombardi operava.
La decisione di chiamare la giornalista che aveva redatto l’articolo (…..) ha risolto il problema; gentilmente mi ha dato il nome e il numero di telefono della Clinica a cui mi sono rivolto.
La prima visita ha fatto nascere dentro me una speranza; quindici giorni dopo mi sono sottoposto all’intervento di cheratotomia radiale asimmetrica e fin dal primo momento mi sono accorto con mia immensa felicità di aver riacquistato parte della vista.
Successive visite hanno stabilito un netto miglioramento però, bisognava eseguire un secondo intervento il quale mi ha fatto acquistare ulteriore vista.
Ora, non so ancora di preciso quello che dovrò fare; sicuramente so per certo che in quest’ultimo anno dopo la prima operazione la mia vita è trascorsa normalmente.
La mia speranza è che tutto ciò continui.
Spero anche che a molte persone malate di cheratocono possano come fortunatamente è accaduto a me di trovare una soluzione adatta al loro problema. Ringrazio inoltre tutta l’equipe del Dott. Lombardi per la cortesia e la professionalità a me dimostrata. Un grazie di cuore.
Mauro Pianezze
Alleghe, 13 gennaio 2000
Shara Giuliano
Mi chiamo Shara Giuliano, ho 29 anni e voglio raccontare la mia esperienza
con il cheratocono, che diversi anni fa mi è stato diagnosticato, dopo una
serie di visite oculistiche tramite le quali la patologia non era stata
scoperta. Anche dopo la scoperta di avere il cheratocono, ciò che mi si prospettava
non era confortante: obbligo di indossare lenti a contatto rigide, che io
non tolleravo affatto, ed eventuale trapianto di cornee, con quindi tutti
i rischi ed i problemi che un trapianto può causare…
Tutto ciò fino a 6 mesi fa, quando un conoscente che aveva il mio stesso
problema mi ha indirizzato verso il Prof. Lombardi Massimo, spiegandomi dei
suoi studi e delle sue tecniche risolutive del cheratocono. Ho effettuato
in seguito una visita oculistica completa presso il Prof. Lombardi e la
sua equipe e sono stata operata un mese e mezzo fa.
Per ora non indosso più occhiali da vista né lenti a contatto, la mia vista
è considerevolmente migliorata e desidero per questo ringraziare il dottore
e tutta la sua equipe per la serietà e la professionalità dimostrate.
Spero che la mia esperienza contribuisca a fare capire che gli studi del
Prof. Lombardi e questo tipo di operazione sono veramente importantissimi
per chi ha il cheratocono, che è una patologia talmente grave che può portare
alla cecità.
Un grazie ancora a tutta l’equipe.
Shara Giuliano
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in essa contenuti, ai sensi della legge n.675/96.
Shara Giuliano
Elena Carnibella
Mi chiamo Elena Carnibella, ho 33 anni ed esattamente un anno fa mi sono sottoposta all’intervento di Cheratotomia Radiale Asimmetrica su entrambi gli occhi, effettuato dal Prof. Lombardi.
Circa due anni prima mi era stato diagnosticato il cheratocono durante una normale visita oculistica, una malformazione ancora ai primi stadi che, a detta dell’oculista, non necessitava ancora di un intervento o, meglio, non occorreva ancora iniziare il lungo iter del trapianto di cornea, unica soluzione allora prospettatami. Parlando con un conoscente che era già in cura presso il Prof. Lombardi, decisi di tentare questa via alternativa. Il Prof. Lombardi fu molto disponibile, diretto, sincero e ottimista nel mio caso: l’intervento al cheratocono, della durata di qualche minuto, avrebbe altresì ridotto notevolmente la miopia ma non il leggero astigmatismo. E così fu; fin da subito potei dire addio a lenti a contatto e occhiali, che porto soltanto per correggere il leggero astigmatismo quando leggo o lavoro al computer. Oggi, a distanza di un anno, posso ritenermi soddisfatta, il cheratocono sembra stabile.
Un grazie al Prof. Lombardi per avermi dato speranza e fatto rinascere “senza occhiali”, per avermi spiegato con precisione, professionalità e sincerità l’intervento e le conseguenze, soprattutto positive. Spero che la mia testimonianza possa essere d’aiuto a chi ancora tentenna o è confuso per le innumerevoli e divergenti informazioni diffuse in merito all’argomento. Certo, ogni persona e ogni occhio è diverso, ma vale senz’altro la pena tentare una via alternativa, soprattutto se è possibile parlarne con un esperto disponibile e competente.
Autorizzo al trattamento dei miei dati personali ai sensi della legge n. 196/2003
Elena Carnibella, novembre 2006
Gabriel Machiavello
Sonia Scarafoni
Egidio Musso
Egregio Dottor Lombardi
Voglio raccontarle la mia esperienza.
Nel 2004 mi sono accorto che dall’occhio sinistro vedevo meno. Sono andato a farmi visitare in tre centri oftalmici diversi della mia città e mi hanno riscontrato un cheratocono al primo stadio nell’occhio sinistro e un inizio nell’occhio destro. Mi hanno detto che non c’era modo di risolvere il problema, l’unica cosa consigliata erano le lenti a contatto semirigide (per lo più molto fastidiose che non miglioravano la vista).
In caso di peggioramento avrei potuto fare il trapianto di cornea, rimasi sbigottito più che altro dal modo superficiale con cui è stato trattato il problema. Non mi diedi per vinto e consultai tutti i siti internet che parlavano del problema finché scoprii la tecnica del professor Lombardi, senza esitare presi subito un appuntamento.
Lei professor Lombardi mi diede subito fiducia per il suo aspetto professionale e umano. Nel 2007 ho fatto l’intervento ad entrambi gli occhi con la tecnica della cheratotomia asimmetrica radiale. Ho avuto un periodo di fotofobia poi man mano il disturbo è passato. Adesso a distanza di un anno ho notato un netto miglioramento ad entrambi gli occhi.
Ringrazio infinitamente lei professor Lombardi e la sua equipe.
Cordiali saluti
Musso Egidio
Torino 10/05/2008